Dal 22 Settembre 2016 al 14 Ottobre 2016
2016
Case Romane del Celio Roma
“Attraversare il tempo” di Anna Romanello
a cura di Alberto Dambruoso
22 settembre – 14 ottobre 2016 | Case Romane del Celio | Roma
Il giorno 22 settembre 2016 alle ore 18.00 si è inaugurata presso le Case Romane del Celio “Attraversare il tempo” di Anna Romanello a cura di Alberto Dambruoso, in collaborazione con Spazio Libero soc. coop. soc., sotto l’alta sorveglianza del MiBAC Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e con il patrocinio del Ministero dell’Interno – Fondo Edifici di Culto.
“Nella ricerca artistica di Anna Romanello, passato e presente, antico e contemporaneo tendono a fondersi su un unico piano rappresentativo. La mostra personale allestita all’interno del sito archeologico delle Case Romane del Celio si configura come un preciso intervento di natura site-specific volto ad istituire con lo spettatore un inedito dialogo con la storia antica del luogo attraverso una serie di opere concepite appositamente a partire dagli stessi spazi museali.
Il confronto con i luoghi e il conseguente inserimento delle opere d’arte al loro interno è d’altronde un modus operandi già sviluppato in diverse occasioni. (…) L’obiettivo rimane sempre lo stesso: stimolare la percezione dell’osservatore proponendogli una diversa e allo stesso tempo coinvolgente visione di luoghi a lui noti. Una prospettiva che inizia solitamente dalla storia con il suo carico di memoria e di cui l’artista sembra voler lasciare traccia del vissuto attraverso le diverse stratificazioni di cui sono composti i suoi lavori, per giungere poi ai nostri giorni attraverso l’utilizzo di tecniche, colori e poetiche strettamente contemporanei.
Il passato entra così nel presente, il presente nel passato, in uno scambio continuo di rimandi e compenetrazioni. (…) Così – scrive l’artista – io viaggio attraverso il tempo percorrendo le immagini del passato ferme, fisse, immobili da secoli e le ferisco, le traccio come la lama che lacera una ferita, con un gesto violento e tragico.
Due mondi e due tempi, quello dell’antichità e quello della contemporaneità solo in teoria inconciliabili, vengono felicemente messi in comunicazione dalle opere dell’artista, che si lasciano scoprire man mano che il visitatore attraverserà le varie stanze del museo: ai passi silenziosi e rispettosi per i luoghi calpestati seguirà quel senso di stupore misto a mistero che solo le opere dei grandi artisti riescono ad evocare.”
(dal testo critico di Alberto Dambruoso “La memoria nel segno della contemporaneità”)
Durante il vernissage è stata presentata la performance “La Sibilla” di Lea Walter.