Metamorphosen – magica Roma magica Vienna

Dal 4 Febbraio 2008 al 22 Febbraio 2008
Indirizzo
Ungargasse 43 A-1030 Vienna
2008 Istituto Italiano di Cultura

ANNA ROMANELLO
Metamorphosen
magica Roma magica Vienna
un viaggio attraverso la storia delle due capitali

4-22 febbraio 2008
Istituto Italiano di Cultura Vienna

L’artista-performer Anna Romanello, nata a Corigliano Calabro nel 1950, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha frequentato a Parigi l’Ecole Nazionale Supérieure des Beaux-Arts e si è specializzata in tecniche grafiche all’Atelier 17 di Stanley William Hayter (1901-1988), uno dei padri dell’incisione moderna. Ritornata in Italia ha lavorato alla Calcografia Nazionale ed attualmente è docente di Tecniche dell’Incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove insegna il “metodo Hayter” di stampa calcografica a colori simultanei.

La mostra, presentata nei saloni dell’Istituto Italiano di Cultura fino al 22 febbraio 2008, è articolata in due parti un nucleo di opere recenti realizzate appositamente per questa esposizione composta da una serie di quadri e foto delle fontane della Hofburg di Vienna e una serie di incisioni di grande formato dedicate alle fontane di Roma di una precedente mostra dal titolo “Promenade romaine” nella galleria Arte Viva di Parigi, presentata da Ludovico Pratesi.

“La sua lettura – scrive Margherita Guccione – delle due fontane ottocentesche della Hofburg, Il Dominio dell’Austria sul Mare di Rudolf Weyr e Il Dominio dell’Austria sulla Terra di Edmund Hellmer, gioca sull’incontro tra l’artista e la visione comune del monumento. La Romanello prova a riscrivere la storia culturale della città, sovrapponendo ad un luogo storico i segni di una poetica stratificata di riferimenti visivi e eredità culturali. I suoi tratti ricordano quasi i tumulti grafici di un Mario Schifano, le violente pennellate di un certo espressionismo astratto americano, o addirittura la Street Art. 

L’artista fotografa la città, ne trasferisce l’immagine su tela e la deforma, con l’invadente qualità del gesto artistico; con immagini simultanee ne serializza i simboli e sezionandone le parti sembra ironizzare sulla sacralità del monumento. Ma nello stesso  tempo ne rilegittima l’esistenza mostrandone le infinite sfaccettature della visione contemporanea.”

Ludovico Pratesi scrive nel catalogo della mostra “Promenade romaine”: “…Così, uno scorcio della fontana di piazza Navona del Bernini diventa protagonista una delle quindici scatole di perspex disposte a parete, per poi ritornare immersa nell’acqua dentro i secchi che compongono un’installazione di gusto concettuale e poverista, che permette all’immagine di rapportarsi simbolicamente (ma anche logicamente) con il suo luogo d’origine. Altrettanto riuscite le incisioni, realizzate con una tecnica particolare messa a punto dal noto incisore Hayter, del quale l’artista è stata allieva. In questa serie di stampe appare prevalente la matrice informale, che costituisce un’eredità essenziale nell’ambito della ricerca della Romanello, come giustamente sottolineato Federica di Castro: “Se il comporre per ampi spazi e campiture cromature si configura come dato costitutivo del suo lavoro, tuttavia la passione per le carte e per il loro impegno all’interno di vaste commistioni di materiali, è un elemento che sta a segnare l’affezione dell’artista per la grafica d’arte”…